Ilaria C.
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Il sepolcro è ubicato su un affioramento di basalto nella piana di Paule S’Iscudu, in territorio di Torralba. Conosciuto anche con la nomea di Sa Pedra Tavaccada (che significa “ciò che è coperto”) si tratta di una sepoltura collettiva a sistema trilitico che risale alla Cultura di Ozieri nel Neolitico Recente (3500/3300 – 2900 a.C.). Ad oggi risulta essere incompleto in quanto parte dei materiali sono stati riutilizzati per costruire un muretto a secco a ridosso del monumento. La tomba ha l’ingresso rivolto ad est e di essa rimangono discretamente conservate la parete sinistra e quella di fondo, mentre la parete della parte destra risulta integra solo nella porzione iniziale poiché tre grossi massi giacciono riversi verso l’esterno sul piano di campagna. Le pareti poggiano sul piano roccioso e sono composte da grossi blocchi poligonali non lavorati ai quali vennero sovrapposte altre pietre di dimensioni inferiori. La pianta risultava essere di forma rettangolare con una lunghezza di 2,70 mt, una larghezza di 1,30 e altezza di 1,55 mt. Il fondo, a differenza delle pareti laterali, è chiuso da un unico lastrone rettangolare, spesso 30 cm, lungo 1,07 mt ed alto 0,87 mt sull’interramento. A chiudere il vano funerario, un unico lastrone di forma sub-trapezoidale lungo 3,50 mt, largo 2,40 mt e spesso circa 0,25/30 cm sul quale sono incise delle inscrizioni di difficile interpretazione ma che l’archeologo D’Arragon classifica come “arboriforme” o “doppio pettiforme” o ancora come una “figura zoomorfa schematica raddoppiata”. Si evidenzia poi la presenza di diverse cavità tra le quali una sola spicca in modo particolare poiché associata ad una canaletta lunga circa 50 cm che sfocia nell’angolo nord del lastrone. Sempre il D’Arragon ipotizza che si potesse trattare di una vaschetta rituale adibita destinata a contenere i liquidi versati in riti cultuali offerti ai defunti e alle divinità . Ad oggi non si è certi di quanto sia stato invasivo il rimaneggiamento in epoca recente e quindi che le strutture murarie corrispondano alla struttura originaria di quasi cinquemila anni fa. A 30 mt di distanza sorge la Tomba dei Giganti omonima, una evoluzione strutturale e cultuale delle tombe collettive successive ai dolmen.
Da Torralba prendere la SP83 e proseguire per circa 5km. Girare sulla sinistra in una stradina semi-sterrata percorrendola per circa 1 km e mezzo sinchè sulla destra, in prossimità di uno spiazzo, un piccolo cartello indicherà il sentiero. Si consiglia di proseguire a piedi per circa 300 mt e godersi la natura circostante.